SPAESATI - STORIE DI ORDINARIA RURALITÁ
il nostro podcast sulle Aree Interne
Con grande gioia, dal nostro Matese diamo l’annuncio al Mondo: è nato SPAESATI – STORIE DI ORDINARIA RURALITA’!
Un progetto che in 12 podcast prova a trovare le parole giuste per raccontare le aree interne. Con l’aiuto di autorevoli esperti proveremo a mettere le mani nella complessità di quei problemi che attanagliano i paesi delle aree marginali del Paese. Guidati da Rossano Pazzagli avvieremo un discorso che vuole essere proposta, critica, slancio, apertura e molto altro su temi come #comunità, #ambiente, #agricoltura, #tradizioni, #libri, #musei, #reti, #inclusione, #scuola e #pariopportunità. E, infine, la #restanza, i suoi desideri e i suoi progetti. Soprattutto quella delle/dei giovani che abbiamo scoperto essere diversa da quanto immaginato e raccontato.
Oggi fortunatamente registriamo una vasta fioritura di letteratura scientifica sulle aree intere rispetto a qualche decennio fa anche grazie a un maggiore interesse da parte delle istituzioni locali in dovere ora di fare i conti con la SNAI. Tuttavia, ci ritroviamo molto spesso anche davanti a semplificazioni inaccettabili e banalizzazioni di questioni profonde, se non addirittura congeniali a un modello abusato di turismo che crea cliché cuciti sui nostri paesi che finiscono per restituire una rappresentazione patinata, oleografica e lontana anni luce dalla realtà: un ostacolo a chi va incontro alla necessità di enucleare i veri nodi da disbrogliare nelle vite reali delle comunità dei paesi del Paese.
I podcast sono disponibili su YouTube, su Spreaker: https://www.spreaker.com/podcast/spaesati-storie-di-ordinaria-ruralita–5964260 e su Spotify: https://open.spotify.com/show/3sXer2LSbCzw45Ug9IOFCx?si=c1b0c4d0c61a4e76
Buon ascolto!
Ep. extra
Giovani e aree interne la sfida della Restanza
–
Ep. 0
Paese è/e Comunità
–
Ep. 1
3R: Riusa, Rammenda, Riduci
Prima della “generazione usa e getta” si tendeva a non sprecare mai e a riutilizzare tutto quello che si poteva. Erano molto più diffusi i mestieri che tendevano a conservare: calzolai, stagnini, sarti. Rammendare era un’arte e riutilizzare i vestiti passandoli dal figlio/a maggiore ai minori era la norma. La gestione dell’economia e l’attenzione a non sprecare si estendeva anche ad altri aspetti fondamentali come la gestione del cibo o l’acqua.
L’odierna urgenza della transizione ecologica passa anche per un consumo consapevole sostanziato da saperi incentrati sul valore delle cose, del lavoro e dell’energia necessari a produrle. Essere quindi attori consapevoli e non passivi fruitori delle scelte in campo economico. Ancora oggi, dunque l’economia circolare può configurarsi dunque come strumento privilegiato nel combattere lo spopolamento, nonché rinnovato connettore tra margine e centro, città e campagna.
Ep. 2
Un tempo per ogni cosa
I ritmi dei Paesi erano sincronizzati con i ritmi della Natura. E la relazione tra uomo e natura aveva un rapporto più diretto, l’essere umano era parte del ciclo e non elemento estraneo a esso. La concezione moderna è che sia normale avere delle città sempre aperte sempre produttive. Come risultato, abbiamo città frenetiche, isteriche, dai ritmi sempre più accelerati. Dopo la crisi pandemica, la gestione del “tempo”, dello spazio e dei ritmi è tornata a essere un bene prezioso, indice anche della qualità della vita (worklife-balance).
Una riflessione sulla relazione tra il tempo e gli individui è necessaria, in particolare è importante ragionare su tre dimensioni: la mobilità territoriale, il senso di comunità e l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Ep. 3
Di Santi, Sagre e Tradizioni
Le tradizioni sono importanti perché suscitano emozioni negli individui, li sprona a un maggior senso di consapevolezza di sé, come membri di una Famiglia o di un Paese. Le sagre riflettono tutt’oggi la dimensione ciclica del tempo, quasi del tutto oscurata dall’ansia di futuro che distrugge il presente.
Le sagre, Le “festa di Paese” oggi sono uno stimolo, una sfida, per nuove iniziative (es., ecomusei, ricerca e innovazioni con nuovi prodotti agroalimentari, percorsi turistico-culturali). Inoltre, favorisce la coesione della comunità, rafforzata il senso di appartenenza e può essere un collante tra le diverse generazioni che compongono la comunità. Infatti, l’eterogeneità di soggetti, può aiutare il raggiungimento di forme di collaborazione, stimolando nuove idee, nuove alleanze superando le differenze di età e di visione.
Ep. 4
Che dice il Mercato?
Le fiere, i mercati erano, e sono, un incontro a cadenza regolare in cui operatori economici e acquirenti hanno l’occasione d’incontrarsi, conoscersi, esibire prodotti, ma anche per conoscere nuovi mercati e Paesi, per scambiare cultura e idee. Queste modalità di acquisto dal vivo oggi convivono con le modalità di acquisto online. Gli effetti sono molto deleteri per i commerci locali, eppure l’integrazione dei due metodi è quanto mai fondamentale.
Acquisti a km 0 sostengono le piccole imprese legate al territorio alimentando l’economia locale. Queste stesse aziende però potrebbero avere un vantaggio a vendere anche sui siti di e-commerce. La scelta di acquistare locale ha un netto effetto sulla riduzione degli imballaggi inutili, riducendo il volume dei rifiuti, soprattutto in plastica. Oltre che effetti sulla riduzione dell’emissione di anidride carbonica.
Quindi, abbiamo due livelli di educazione: 1) educare i consumatori a un acquisto consapevole, privilegiando gli acquisti di prossimità, evitando anche l’acquisto di bene superflui; 2) Educare all’utilizzo di strumenti di e-commerce online le piccole aziende locali, ovviamente favorendo l’utilizzo d’imballaggi sostenibili. Raggiungendo il giusto equilibrio tra le necessità di tutti i soggetti interessati.
Ep. 5
Musei da Mettere in Rete
I Musei nei Paesi rappresentano un ricco patrimonio etnografico di folklore e tradizioni essi sono depositari di una storia che si riflette nella nostra contemporaneità e cercano di raccontare e tramandare alle nuove generazioni questi patrimoni. Ma come renderli più visibili? Come possono avere un maggior impatto sia dentro che fuori i confini del paese stesso?
Le Reti di Musei stanno diventando sempre più diffuse. Come tutto nel XXI secolo mettere in rete vuol dire ben tre cose, 1) poter visitare con un unico biglietto musei all’interno di un unico territorio anche se in comuni diversi, 2) creare dei portali web facilmente disponibili, per l’acquisto online dei biglietti, per raccogliere informazioni o prenotazione di visite guidate 3) Avere dei canali sui maggiori social dedicati alla promozione delle attività divulgative per poi trasformare i follower in visitatori.
Ep. 6
Libri tra margine e centro
Il Libro è lo strumento principe della diffusione del sapere e l’avvento del digitale nell’editoria libraria è una vera rivoluzione. La digitalizzazione dei testi ha portato a una nuova forma di lettura: non si leggerà più solo sulla carta, nero su bianco, ma la lettura avverrà anche su uno schermo. La digitalizzazione è importante per avvicinare tutti alla cultura, gratuita e fruibile, è utile per le ricerche accademiche permettendo di risparmiare tempo prezioso. Ma la digitalizzazione è anche importante per preservare tutte quelle opere a oggi uniche, non ristampate da nessuno, che un giorno potrebbero andare distrutte o perse, causando un grave danno storico e culturale.
A che punto stiamo con la digitalizzazione dei tomi delle biblioteche nei Paesi? Questione questa fondamentale in Italia, che , per questioni storiche, è l’ unica nazione ad avere più biblioteche nazionali. Inoltre qual è il ruolo delle biblioteche come spazio di aggregazione sociale e snodo centrale delle politiche culturali delle aree interne?
Ep. 7
Scuola e paesi
L’educazione, intesa come accesso alla Scuola, nei paesi è uno dei grandi nodi da sciogliere per il nostro Paese. Le logiche dell’ultimo decennio basate solo su tagli lineari all’educazione hanno avuto un impatto negativo nelle aree interne italiane con forti chiusure di scuole, ritenute un peso . Ma come effetto hanno solo fomentato ulteriore marginalizzazione e perdita di futuro, accentuando le disuguaglianze tra le città e i paesi. L’utilizzo dei nuovi metodi educativi potrebbe migliorare la qualità della formazione nelle aree interne?
Le società stanno attraversando una fase di profonda trasformazione e avere cittadini e cittadine educati alla complessità è quanto mai necessario per sviluppare nuove realtà sociali, economiche e ambientali basate sulla sostenibilità. In questo contesto, avere la consapevolezza di crescere in un contesto locale ma con uno sguardo globale, può dare nuovo significato alla parola Glocalitá. Per questi motivi è importante difende e migliorare l’accesso all’educazione nelle aree interne.
Ep. 8
Campanili Condivisi
L’Italia delle aree interne è costituita da tanti paesi che devono affrontare ogni giorno nuove sfide economiche, ambientali e sociali. Per tanti, troppi anni, le divisioni ideologiche, spesso basate sull’inutile campanilismo, tra i diversi comuni o paesi sono state un serio limiate allo sviluppo delle aree interne. Ma come dice qualcuno, nessuno si salva da solo, fare rete tra le diverse esperienze per condividere conoscenze, innovazioni, soluzioni è sempre più una necessità.
Bisogna creare connessioni sane, creare “massa critica”, intervenire per superare il gap infrastrutturale di questi territori potenziando partenariati locali. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere tali zone: inclusive dal punto di vista sociale; efficaci nell’erogazione di servizi ricreativi e culturali; diversificate per le opportunità occupazionali. Superare culturalmente il campanilismo favorendo l’adesione alla Rete Rurale Nazionale sono degli ottimi punti di partenza.
Ep. 9
Benvenuto Straniero
Come si affronta lo spopolamento? La fluidità della società moderna impone una seria riflessione per le Aree interne, possono esserci dei vantaggi, ad esempio dalla mobilità dei lavoratori? Dalle Migrazioni, sia interne che esterne? Forse, il guardare con sospetto chiunque sia esterno alla comunità ha raggiunto un limite. Affrontare lo spopolamento deve essere fatto con mezzi moderni basati su dati e analisi e non con la retorica classica che descrive come eroe chi resta e come un mix tra vittima e traditore chi va via.
Invertire le tendenze demografiche riducendo l’emigrazione da queste aree e attraendo nuovi residenti è possibile se valutando al tempo stesso uno sviluppo intensivo, con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale accanto a uno sviluppo estensivo, con l’aumento della domanda di lavoro e dell’utilizzo del capitale territoriale. Quanto sono importanti le politiche per far ritornare i giovani nei propri paesi di origine? Quali politiche sono necessarie per facilitare l’apertura di società o aziende in zone rurali? E, in questo contesto, quanto è importante l’immigrazione straniera? E’ possibile instaurare circoli virtuosi a livello locale per trasformare ad esempio gli SPRAR in un’opportunità di crescita e sviluppo sia individuale che collettiva?
Ep. 10
Pari Opportunità
Più del 50% della popolazione che vive nelle aree rurali italiane è donna (21 milioni). Come è evoluto il ruolo della donna nelle Aree Rurali? Anche se i tempi possono essere molto diversi quello che sicuramente è rimasto immutato è l’ impegno quotidiano delle donne di essere al tempo stesso madri, mogli e lavoratrici. Le iniziative femminili sono fondamentali per mantenere unito il tessuto economico e sociale dei territori dove vivono.
Ma cosa pensano le donne di questi territori? Le soluzioni proposte per le città sono valide anche per i piccoli centri?
La situazione attuale indica ancora che la loro voce rimane poco ascoltata, il loro potenziale sottovalutato, spesso ostacolato (patriarcato). Temi fondamentali come l’indipendenza economica, il bilancio tra vita e lavoro dovrebbero essere affrontati meglio e le soluzioni più rapidamente adottate. Sperimentare nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa, attraverso il ricorso allo smart working ed il co-working potrebbero essere fondamentale per rendere possibile la conciliazione tra vita familiare e professionale delle donne, ma anche degli uomini. Questo aprirebbe le porte sicuramente a una più equa suddivisione dei compiti e dei ruoli nella vita familiare.